L’annuncio del ministro dell’Agricoltura: posticipate le nuove regole, per consentire di usare anche oltre il termine dell’8 dicembre le etichette già stampate. (Il Gusto)

Un sospiro di sollievo, almeno temporaneo, per migliaia di produttori di vino che temevano di dover mandare al macero milioni di etichette già stampate per le bottiglie da mettere in commercio. “In merito alle sollecitazioni di alcuni colleghi, vorrei assicurare che, come annunciato nell’incontro con i componenti della Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni, presieduta da Federico Caner, e alle associazioni di settore, ho firmato il decreto che posticipa l’introduzione e l’applicazione della normativa europea sul cambio di etichettatura del vino, permettendo cosi’ l’utilizzo e l’esaurimento delle etichette gia’ in magazzino”.

Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. E spiega: “Il Masaf, infatti, si è attivato sin da subito per arrivare alla data dell’8 dicembre con la soluzione per sostenere e tutelare un comparto fondamentale per l’economia della nostra Nazione. In sede europea, nel prossimo Agrifish, tratterò il tema delle linee guida sulla etichettatura, per risolvere alcune indicazioni che presentano criticità e che ad oggi risulterebbero superabili con il buonsenso”.

La normativa Ue prevede l’inserimento sulle etichette delle bottiglie di vini e prodotti aromatizzati di una serie di dati, in particolare la tabella con i valori nutrizionali e gli ingredienti. Inizialmente sembrava che le informazioni potessero essere interamente contenute in un Qr Code. Ma lo scorso 24 novembre la Commissione europea aveva diffuso delle linee guida che hanno complicato la vita ai produttori. Nel mirino in particolare, l’indicazione Ue di riportare la scritta “ingredienti” sotto al QR Code anziché la sola “ì, inizialmente ritenuta valida. Scritta che le aziende – che a pochi giorni dall’entrata in vigore della normativa si erano già organizzate – non avevano previsto. Da qui il rischio, che ora sembrerebbe scongiurato, di mandare al macero le etichette già stampate.

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