Si tratta dei settori più esposti alle alte temperature. Il ministro del Lavoro Marina Calderone ha annunciato che i provvedimenti contenuti nel decreto legge all’esame del prossimo consiglio dei ministri varranno per tutto il 2023, ma l’intenzione del governo sarebbe quella di renderli “strutturali” nella prossima legge di Bilancio. (Il Sole 24 ore)

Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge per la tutela dei lavoratori in caso di emergenza climatica. Il provvedimento estende la possibilità di accedere alla cassa integrazione per l’edilizia e l’agricoltura, i settori più esposti. Consente, in caso di eventi oggettivamente non evitabili, di chiedere la cig ad ore per i lavoratori edili e agricoli, escludendola dal conteggio previsto (rispettivamente 52 settimane nel biennio mobile per la cig ordinaria in edilizia e 90 giorni nell’anno solare per la Cisoa in agricoltura). E a questo fine vengono destinati, come indica la bozza del testo, nel complesso 10 milioni: 8,6 milioni per la cig extra nei cantieri e 1,4 milioni nei campi.

Obiettivo misura strutturale

Si prevede che la novità sia in vigore fino a fine anno, ma l’intenzione del governo – come indicato dalla ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone , all’ultimo tavolo con le parti sociali – è di rendere strutturale l’intervento con la prossima manovra di Bilancio.

Dal provvedimento restano però esclusi i lavoratori stagionali nei campi, a cui i sindacati chiedono di estendere la norma. Così come chiedono più tutele per altri lavoratori particolarmente esposti alle condizioni meteo come i rider.

Le richieste dei sindacati

Di fronte all’emergenza caldo, Cgil e Uil chiedevano misure più stringenti fino anche al blocco delle attività se necessario e di rivedere il livello della temperatura dalla quale far scattare la cassa. Attualmente, nella circolare Inps il ricorso alla cig per ’eventi meteo’ è possibile quando le temperature risultino superiori ai 35 gradi. Ma ci sono delle deroghe, per cui è possibile attivarla anche sotto i 35 gradi se si lavora sotto il sole o se l’umidità aumenta la temperatura percepita rispetto a quella rilevata.

Aperta discusssione sul protocollo tra governo e parti sociali

Resta aperta la discussione sul protocollo tra i ministeri del Lavoro e della Salute e le parti sociali, per mettere a punto linee guida per la riduzione del rischio dei lavoratori esposti alle alte temperature per “l’analisi e l’implementazione”, come sostenuto dai ministeri indicando l’opportunità di demandare alla contrattazione territoriale il dettaglio dei contenuti a partire da uno schema unico a livello nazionale

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