L’EFSA ha indetto una consultazione pubblica sul progetto di parere scientifico sui rischi da idrocarburi degli oli minerali (MOH, Mineral Oil Hydrocarbons) negli alimenti, pubblicato il 15 marzo 2023. (fonte Gift)

Gli esperti dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare hanno concluso in via provvisoria che gli idrocarburi saturi di oli minerali (MOSH,  Mineral Oil Saturated Hydrocarbons) non costituiscono un problema per la salute dell’uomo.

Per l’altro grande gruppo di MOH, noto come idrocarburi aromatici di oli minerali (MOAH, Mineral Oil Aromatic Hydrocarbons) (3) l’Authority afferma che alcuni possono nuocere alla salute.

Introduzione

Gli idrocarburi degli oli minerali contengono da 10 a circa 50 atomi di carbonio e si distinguono in MOSH e MOAH in base alle catene idrocarburiche sature semplici o aromatiche rispettivamente. Sono idrocarburi derivati principalmente dall’olio minerale grezzo.

I MOH possono contaminare gli alimenti in molti modi: attraverso l’inquinamento ambientale, l’uso di lubrificanti per macchinari, agenti distaccanti, coadiuvanti tecnologici, additivi per alimenti o mangimi e migrazione da materiali a contatto con gli alimenti.

A causa della loro complessità, non è stato finora possibile caratterizzarli chimicamente in modo completo.

Classificazione dei MOH

Gli idrocarburi alifatici e aromatici provenienti da MOH vengono distinti in oli minerali saturi (MOSH) e idrocarburi aromatici da olio minerale (MOAH).

Nel presente parere, il termine MOH comprende:

  • gli oli e le cere minerali ottenuti da oli grezzi mediante processi di frazionamento e raffinazione chimica (ad esempio, cracking o idrogenazione);
  • gli oli e le cere prodotti mediante sintesi di Fischer-Tropsch utilizzando come fonti carbone, metano o biomassa, noti anche come oli da gas a liquido (GTL);
  • composti eterociclici, principalmente tiofeni, possono far parte della frazione MOAH.

Gli idrocarburi naturalmente presenti come componenti degli alimenti, così come altri idrocarburi provenienti da fonti diverse, come le plastiche, non sono inclusi nella definizione di MOH.

Il nuovo parere dell’EFSA sui MOH

La Commissione europea ha chiesto all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) di valutare gli studi di tossicità sui MOH che si sono resi disponibili dopo il parere scientifico dell’EFSA in materia del 2012 (4), insieme a una valutazione dell’esposizione che consenta di aggiornare il rischio.

L’insieme dei dati tossicologici utilizzati nella bozza del parere dell’EFSA del 2023 si basa principalmente su studi effettuati sui MOH derivati da oli minerali grezzi. Sono stati presi in considerazione come informazioni di supporto anche i dati provenienti da studi tossicologici sui prodotti GTL, sebbene vi siano delle limitazioni, in quanto gli oli GTL non hanno la stessa composizione degli oli minerali.

Valutazione della tossicità dei MOSH negli alimenti

Il gruppo scientifico CONTAM di EFSA ha concluso che i MOSH non sono associati a genotossicità, confermando le conclusioni del parere del 2012 sull’assenza di cancerogenicità per esposizione orale.

Ha dunque concluso che i rischi per la salute umana derivanti dall’attuale esposizione ai MOSH attraverso gli alimenti sono poco preoccupanti.

Accumulo dei MOSH nei tessuti

Per questa categoria di idrocarburi si è inoltre osservato un accumulo in vari tessuti con differenze specie-specifiche come fegato in una varietà di ratto.

In assenza di nuovi dati rilevanti, è ancora valida la precedente conclusione EFSA secondo la quale, i lipogranulomi osservati insieme al MOSH nel fegato, nella milza, nei linfonodi e in altri organi dell’uomo non sono associati a conseguenze avverse. Questi lipogranulomi infatti differiscono dai granulomi epitelioidi osservati nei ratti utilizzati dallo studio.

Valutazione della tossicità dei MOSH per i neonati

L’esposizione alimentare più elevata al MOSH è stata stimata per la popolazione giovane, in particolare per i neonati. Questi ultimi sono potenzialmente a maggiore rischio, alimentandosi principalmente di latte e prodotti per lattanti, tra i prodotti principalmente contributori di MOSH.

Tuttavia, considerando la breve durata dell’esposizione attraverso il latte artificiale, i MOH non destano preoccupazione. Nel complesso, l’EFSA ha concluso che l’attuale esposizione alimentare al MOSH per tutte le classi di età non desta preoccupazioni per la salute umana.

Valutazione della tossicità dei MOAH

Anche per i MOAH sono state confermate le conclusioni del precedente parere EFSA. Come nel 2012 il parere riporta che vi sono prove che alcuni componenti dei MOH agiscono come promotori di tumori in seguito all’iniziazione in studi di tossicità cutanea su topi e che alcuni idrocarburi aromatici, come il naftalene, agiscono come cancerogeni non genotossici.

La genotossicità è stata principalmente associata alla presenza di alcuni MOAH con 3 o più anelli aromatici.

L’alchilazione dei MOAH, infatti, potrebbe spostare l’ossidazione dell’anello verso l’ossidazione della catena laterale e alterare la posizione dell’ossidazione dell’anello, influenzando così la capacità di formare metaboliti reattivi e genotossici e potenziale cancerogeno.

Nello specifico sono stati osservati effetti fetotossici e sullo sviluppo di tossicità cutanea su estratti di DMSO-petrolio arricchiti in MOAH a 3 o più anelli. Mentre non sono stati osservati effetti in uno studio di screening orale sulla tossicità riproduttiva e sullo sviluppo con un olio di base lubrificante trattato per ridurre i MOAH a 3 o più anelli.

Contenuto di MOAH negli alimenti

È stato inoltre valutato il contenuto di MOAH negli alimenti e tra le diverse classi di età. È emerso che i gruppi alimentari con il contributo medio più elevato di MOAH sono le categorie di:

  • cereali e prodotti a base di cereali,
  • grassi e oli animali e vegetali e loro derivati primari,
  • oli e loro derivati primari ,
  • caffè, cacao, tè e infusi.

L’esposizione alimentare ai MOAH più elevata è stata stimata nella popolazione giovane, in particolare nei neonati. La categoria di ‘Prodotti alimentari per la popolazione giovane’ è tra i principali contributori . I principali fattori trainanti sono stati ‘Alimenti di proseguimento, liquidi’ e ‘Alimenti per lattanti, liquidi’, sebbene anche ‘Pasti pronti per lattanti e bambini’ sia stata una fonte importante in diverse indagini dietetiche.

Raccomandazioni per ulteriori approfondimenti

Rimangono ancora molti aspetti da approfondire per una valutazione complessiva dei MOSH, tra cui:

  • il miglioramento della metodologia analitica per una migliore caratterizzazione dei MOSH e una maggiore coerenza di reporting;
  • la raccolta dei dati sulla formazione, il destino e la tossicità dei prodotti di biotrasformazione del MOSH, compreso il loro potenziale di accumulo. Rimangono da indagare le caratteristiche strutturali del MOSH che ostacolano il metabolismo e l’eliminazione e ne determinano l’accumulo;
  • approfondimento sulla tossicità in modelli sperimentali, in particolare sui MOSH bioaccumulanti dopo la loro caratterizzazione. È necessario prestare particolare attenzione agli effetti sul fegato, sulla milza e sul sistema immunitario e nervoso,
  • la raccolta di ulteriori dati sui possibili effetti del MOSH sulle lipoproteine, sull’infiammazione e sui marcatori infiammatori,
  • approfondimento sulle concentrazioni tissutali di MOSH nell’uomo o sullo sviluppo e l’uso di biomarcatori di esposizione , in particolare per gli individui nati dopo il 1995,
  • approfondimento sull’apporto da fonti ambientali, rispetto ad altre fonti.

Anche per i MOAH ci sono aspetti che necessitano di ulteriori indagini principalmente mancano dati su:

  • la composizione in base al numero di anelli aromatici negli alimenti, in particolare per quanto riguarda i livelli di MOAH a 3 o più anelli,
  • le fonti di contaminazione degli alimenti devono essere indagate quando vengono rilevati MOAH. A tal fine, sono necessari metodi analitici più selettivi e sensibili,
  • l’influenza dell’alchilazione dell’anello sulla genotossicità e sul potere cancerogeno dei MOAH a 3 o più anelli,
  • la tossicità orale, in particolare per quanto riguarda i MOAH a 1-2 anelli,
  • l’aggiornamento delle specifiche tecniche degli oli minerali bianchi e delle cere utilizzati come additivi alimentari e materiali per l’imballaggio degli alimenti, con informazioni sul contenuto e sulla composizione dei MOAH.
  • il contributo dell’ambiente. Da un lato è difficile evitare questa fonte di contaminazione, dall’altro i rischi potrebbero essere stati sottovalutati a causa della maggiore propensione all’accumulo dei MOH predigeriti.

La consultazione pubblica dell’EFSA (1) sul progetto di parere è aperta fino al 30 aprile 2023.

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