’etichettatura delle bevande alcoliche completa di avvertenze approvata in Irlanda ha suscitato clamore e proteste delle lobby del settore, Big Alcohol. (fonte GIFT)

L’etichettatura delle bevande alcoliche completa di avvertenze approvata in Irlanda ha suscitato clamore e proteste delle lobby del settore, Big Alcohol. Tutto tace, invece, sull’impegno assunto dalla Commissione europea di prevedere entro il 2022 anche per le bevande contenenti più dell’1,2% di alcol l’indicazione di ingredienti, calorie e tabella nutrizionale. Un obiettivo improrogabile, secondo la coalizione di organizzazioni della società civile, che in una lettera aperta sollecita la presidente von der Leyen.

Etichettatura delle bevande alcoliche, l’Irlanda dà l’esempio

Il governo irlandese il 22 maggio 2023 ha approvato l’obbligo di etichettatura delle bevande alcoliche con l’indicazione del contenuto calorico e dei grammi di alcol contenuti nel prodotto. (1)

L’etichetta deve presentare anche avvertenze sul rischio di consumare alcol durante la gravidanza (già vigente in Francia) e della maggiore probabilità di contrarre malattie del fegato e tumori a causa del consumo di alcol. Le stesse informazioni devono venire offerte ai consumatori nei pubblici esercizi che vendono alcolici alla mescita.

Le nuove misure saranno in vigore fra tre anni, dal 22 maggio 2026.

Le ragioni delle nuove misure

La necessità di imporre avvertenze alla popolazione sui rischi correlati al consumo di alcolici è apparsa inevitabile alla luce dell’esito del sondaggio Healthy Ireland.

L’indagine viene condotta ogni anno su un campione rappresentativo a livello nazionale di oltre 7.000 intervistati. Le risposte ricevute mostrano che molti irlandesi (soprattutto nella fascia di età 15-24 anni) sono inconsapevoli del rischio di danni alla salute derivanti dal consumo di alcol:

  • il 7% del campione ritiene sicuro consumare alcol durante la gravidanza, mentre il 9% non sa se abbia effetti nocivi,
  • il 79% non sa che bere alcol oltre le soglie raccomandate aumenta il rischio di cancro al seno,
  • il 60% non conosce la correlazione con il rischio di cancro intestinale
  • il 52% è inconsapevole dell’aumento di incidenza di ulcere gastriche nei consumatori di alcol,
  • il 49% non sa che l’alcol favorisce l’ipertensione.

L’urgenza di una etichettatura delle bevande alcoliche nella UE

L’urgenza di introdurre l’etichettatura delle bevande alcoliche viene ricordata alla Commissione europea da una nutrita coalizione di organizzazioni (tra le quali Égalité ETS) impegnate per la salute pubblica, società mediche e scientifiche e gruppi di pazienti.

In una lettera aperta, la società civile ribadisce la propria posizione in merito alla proposta legislativa in materia, nell’ambito della revisione del regolamento UE n. 1169/2011 sulle informazioni alimentari ai consumatori (FIC, Food Information to Consumers). (2)

L’alcol è il fattore causale di oltre 200 malattie e condizioni ed è stato classificato dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) come cancerogeno umano di Gruppo 1 dal 1988. In termini di prevenzione del cancro, le prove suggeriscono che non esiste una quantità che possa essere considerata sicura per il consumo. Nella regione europea dell’OMS, la metà di tutti i tumori attribuibili all’alcol sono in realtà causati da modelli di consumo ‘leggeri’ o ‘moderati’.

Blind drinking

I consumatori sono tuttora privati del diritto di ricevere informazioni nutrizionali di base sugli alcolici. Le bevande alcoliche con contenuto alcolico superiore all’1,2% in volume, infatti, non riportano attualmente in etichetta alcuna informazione sul valore energetico (espresso in kcal/KJ), sulla dichiarazione nutrizionale completa e sull’elenco degli ingredienti.

La Commissione ha già riconosciuto l’assenza di una motivazione oggettiva per questa esenzione, in una relazione tardiva del 2017 al Parlamento europeo e al Consiglio. Ed è tuttavia in ritardo di 9 anni rispetto ai compiti a essa demandati, come si è visto.

Etichette non codici digitali

Tutte le organizzazioni che si occupano di salute pubblica, del mondo accademico e degli istituti di ricerca, nonché le organizzazioni dei consumatori, già firmatarie della dichiarazione di Oslo, chiedono che le informazioni siano riferite in etichetta, mentre i produttori di alcolici insistono per una soluzione off-label, mediante un QR-code che rinvii l’utente su un sito web.

L’ipotesi è palesemente inidonea a informare la popolazione e potrebbe ampliare ancora le disuguaglianze in materia di salute. I risultati del Digital Economy and Society Index (DESI) del 2021, infatti, dimostrano che il 44% delle persone nell’UE non ha competenze digitali di base. Inoltre, non tutti i cittadini europei possiedono uno smartphone, né è garantita sempre una buona copertura di rete necessaria per ‘aprire’ il codice QR nei punti vendita.

L’appello alla Commissione europea

La lettera della coalizione si conclude con un invito esplicito alla Commissione europea a

  • rispettare il diritto dei consumatori all’informazione, pubblicando al più presto una proposta per l’indicazione obbligatoria in etichetta del valore energetico, della dichiarazione nutrizionale completa e dell’elenco degli ingredienti per tutte le bevande alcoliche (vini, birre e liquori),
  • garantire che le informazioni nutrizionali di base siano disponibili sull’etichetta, in modo che i consumatori possano accedervi facilmente in qualsiasi momento e senza bisogno di strumenti e competenze aggiuntive.

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