Gli alimenti di origine animale sono necessari per garantire la nutrizione e la salute umana, secondo un recente rapporto FAO. (1) Essi infatti forniscono proteine di alto valore biologico, preziosi acidi grassi e una ricca dotazione di vitamine e minerali. (fonte GIFT)

La zootecnia è chiamata al contempo ad affrontare una serie di sfide, in un approccio One Health che non può trascurare la stretta relazione tra salute umana, sanità e benessere animale, protezione dell’ambiente.

1) Alimenti di origine animale, la valutazione della FAO

Il rapporto FAO ‘Contribution of terrestrial animal source food to healthy diets for improved nutrition and health’ (2023) – in merito all’utilità degli alimenti di origine animale nella nutrizione – è il primo dei quattro documenti richiesti nell’ottobre 2020 dal Comitato per l’agricoltura della FAO.

Obiettivo dell’incarico è pervenire a ‘una valutazione globale completa, basata sull’evidenza scientifica’ sul contributo degli alimenti di origine animale (da allevamento) alla food security e la nutrition security, tenuto anche conto della loro sostenibilità ambientale, economica e sociale. In linea con i Sustainable Development Goals (SDGs) in Agenda ONU 2030. (3)

2) ‘The double burden of malnutrition’

The double burden of malnutrition è il tema portante dello storico rapporto sulla ‘Global Syndemic’ della Commissione EAT – The Lancet (2019. V. nota 4):

  • da un canto, almeno un decimo della popolazione mondiale soffre la fame e la malnutrizione acuta. Mentre tre miliardi di persone non possono permettersi una dieta sana,
  • d’altro lato, il consumo seriale e diffuso di alimenti ultraprocessati con profili nutrizionali scadenti, junk-food, provoca il sovrappeso e l’obesità di una persona su tre a livello globale.

La malnutrizione è altresì associata alla stitichezza infantile (con incidenza su un quarto dei bambini sotto i cinque anni di età) e all’anemia che colpisce più di mezzo miliardo di donne.

‘Mentre tutte le forme di malnutrizione hanno molteplici cause, una dieta sana è fondamentale per prevenirle tutte’, ricorda la FAO.

3) Il ruolo degli alimenti di origine animale

Gli esperti FAO hanno condotto una revisione sistematica delle evidenze scientifiche sul ruolo degli alimenti di origine animale. Per concludere che – nell’ambito di diete varie ed equilibrate – il consumo di tali cibi è utile a conseguire gli obiettivi nutrizionali globali per il 2025 approvati dalla World Health Organization (WHO), in linea con #SDG3 (Ensure Health and Well-being). Vale a dire, ridurre:

  • il basso peso alla nascita,
  • l’arresto della crescita tra i bambini al di sotto dei cinque anni,
  • il sovrappeso e l’obesità tra i bambini sotto i cinque anni,
  • l’anemia nelle donne in età riproduttiva (15-49 anni),
  • l’obesità e le malattie non trasmissibili (Non-Communicable Diseases, NCDs) legate all’alimentazione negli adulti.

3.1) Un valore nutritivo ineguagliabile

Gli alimenti di origine animale forniti dalla zootecnia (e dalla selvaggina) hanno proprietà nutrizionali di grande rilievo. Il loro consumo fornisce infatti:

  • proteine di qualità superiore rispetto ad altri alimenti, con alcune differenze sfumate nella digeribilità,
  • aminoacidi essenziali e fattori bioattivi con un ruolo nella salute umana (carnitina, creatina, taurina, idrossiprolina e anserina),
  • acidi grassi a catena lunga e profili di acidi grassi essenziali al sistema nervoso in tutte le fasi della vita umana,
  • ferro e zinco (nella carne rossa), legati in composti più biodisponibili e più facilmente digeribili rispetto a quelli disponibili negli alimenti di origine vegetale (5,6)

Il latte è noto per la sua elevata concentrazione e biodisponibilità di calcio, oltreché di altri nutrienti. (7)

Le uova presentano elevate concentrazioni di colina e di alcuni acidi grassi a catena lunga. (8)

In generale, gli alimenti di origine animale sono una ricca fonte di selenio, vitamina B12 e colina. Consumarne contrasta inoltre gli effetti degli antinutrienti presenti negli alimenti di origine vegetale. (9)

4) Le evidenze scientifiche a favore

La letteratura scientifica attribuisce un valore nutrizionale importante al consumo di questi alimenti. Latte e latticini sono gli alimenti più studiati, seguiti da carne bovina e uova. Meno numerosi sono invece gli studi su carni suine e di pollame, animali selvatici, insetti e carne di altre specie minori.

La valutazione condotta dagli esperti della FAO ripercorre e richiama le evidenze relative ai benefici che gli alimenti di origine animale possono consentire di ottenere nel corso delle varie fasi della vita, dalla nascita alla vecchiaia, perché il fabbisogno dei nutrienti varia con l’avanzare dell’età. Di seguito le principali evidenze.

4.1) Dallo stadio fetale all’adolescenza

Il consumo di latte e latticini durante la gravidanza aumenta il peso dei neonati alla nascita e può anche aumentare la lunghezza della nascita e la circonferenza cranica fetale.

Bambini e adolescenti in età scolare, grazie al regolare apporto di questo gruppo di alimenti, possono aumentare la statura e ridurre il sovrappeso e l’obesità.

4.2) I benefici per gli adulti

Gli adulti, grazie al consumo di latte e latticini (come lo yogurt e i formaggi, nelle porzioni raccomandate) riduce il rischio di mortalità per tutte le cause, ipertensione, ictus, diabete di tipo 2, cancro del colon-retto, cancro al seno, obesità, osteoporosi e fratture.

Il consumo di uova, a differenza di quanto a lungo teorizzato, non aumenta il rischio di ictus né di malattie coronariche. Come dimostrato nel primo grande studio sull’argomento (Abdollahi et al., 2019), condotto in Finlandia con un follow-up di 21 anni precisazione utile, alla luce dei timori diffusi e delle evidenze che faticano a spazzarli via.

La carne ha un ruolo favorevole nella prevenzione delle carenze di ferro. La carne di pollame è meno studiata rispetto a quella di manzo, ma le evidenze suggeriscono effetti non significativi sul rischio di ictus, con un’analisi per sottogruppi che ne suggerisce un effetto protettivo nelle donne.

4.3) Anziani

Gli anziani sono la fascia di popolazione emergente, sebbene un minor numero di studi sia stato dedicato alle loro esigenze nutrizionali. La letteratura scientifica evidenzia peraltro come:

  • la capacità di assorbire le proteine diminuisce nella popolazione anziana, ed è perciò essenziale garantire adeguati apporti di proteine di alto valore biologico (11,12),
  • latte e i latticini hanno un ruolo fondamentale nell’attenuare la sarcopenia, le fratture e la fragilità, (13),
  • gli aminoacidi essenziali contenuti nelle carni hanno un ruolo nella protezione del cervello e la prevenzione del morbo di Alzheimer. (14)

5) Carni rosse e carni rosse trasformate

Le carni rosse e soprattutto più quelle trasformate (i salumi) devono venire consumate con parsimonia, nell’ambito di diete varie ed equilibrate. La letteratura indica infatti un possibile aumento del rischio di malattie croniche negli adulti associato al consumo di queste categorie di alimenti.

I nitriti e nitrati contenuti in alcuni prodotti a base di carne (es. würstel, salumi), in particolare, sono associati a rischi di tumori al colon-retto. (15) L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA, 2023) ha infatti evidenziato la tossicità delle nitrosammine che derivano dall’impiego di tali additivi conservanti. (16)

6) Le sfide della zootecnia

La produzione di alimenti di origine animale deve in ogni caso affrontare alcune grandi criticità che anche questo rapporto FAO, come quello pubblicato nel 2019, (17) sottolinea:

  • ambiente. Deforestazione, cambiamenti nella destinazione d’uso dei terreni, emissioni di gas serra, uso insostenibile dell’acqua e del suolo, inquinamento, competizione delle colture per produrre mangimi con quelle alimentari,
  • gestione degli allevamenti, in relazione alla bassa produttività, riduzione dei costi, carenza di benessere animale,
  • sanità animale e conseguenti rischi in termine di malattie. Con particolare attenzione all’antimicrobico-resistenza e la necessità di ridurre l’impiego di antibiotici, (18)
  • sicurezza alimentare, relativamente ali rischi di malattie zoonotiche e di origine alimentare,
  • equità sociale, con attenzione ai diritti dei contadini (UN, 2018) gli allevatori e i lavoratori.

7) Conclusioni provvisorie

Il lavoro in esame ha il merito di riportare equilibrio in un dibattito internazionale sui sistemi agroalimentari oggi dominato da una narrativa accanita a priori contro gli allevamenti e i prodotti di origine animale. (6)

Gli alimenti di origine vegetale non possono venire intesi come la soluzione a tutto e per tutti. Le filiere zootecniche d’altra parte devono investire su benessere animale, agroecologia ed economia circolare per meglio valorizzare i loro prodotti.

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